Intervista a FEDERICA RAMPONI, Autrice de "L'Erede di Vitar", 0111 Edizioni

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Mariodm93
view post Posted on 18/4/2010, 18:00




INTERVISTA A FEDERICA RAMPONI
AUTRICE DE L'EREDE DI VITAR, 0111 EDIZIONI


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Ciao Federica e benvenuta!

Grazie Mario!

Dunque, partiamo con le presentazioni. Chi è Federica Ramponi?

Sono una mamma (Elena e Alessandra), una moglie (di Fabio), impiegata amministrativa, cantante di piano bar a tempo molto perso e, in quel pochissimo che resta, scrittrice. Fabio mi dice spesso che voglio fare troppe cose, che ogni tanto si può anche dire qualche “no”, ma mi sento bene solo quando ho un mucchio di impegni!

Hai degli hobby particolari (oltre alla scrittura)?

Particolari forse no, però mi piace disegnare e canto, leggo ogni volta che posso e colleziono Topolino.

Quando è nata in te la passione dello scrivere?

In realtà non pensavo che mi avrebbe mai presa: in fondo, a scuola letteratura non era la mia materia preferita. Però quando affrontavo i temi facevo sempre quelli “scrivi una storia che comincia con…”. Mi piaceva fin da piccola inventare delle storie, però non le ho mai scritte. Ci avevo provato, al liceo, ma alla fine avevo lasciato perdere: troppo complicato. Poi a maggio 2006 ho fatto un sogno, che si è ripetuto finché non ho scritto la storia: era l’embrione de “L’erede di Vitar”. La prima stesura, a rileggerla ora, mi fa un po’ ridere: è diversa, più sciocca per molti versi. Dopo qualche settimana, mi sono accorta che non facevo altro che scrivere: alla fine dell’anno avevo già un romanzo pronto e tre racconti. L’anno dopo, altri racconti ancora e le bozze di due romanzi. Nel 2008, ecco il secondo romanzo breve completo, e nuovi racconti. Negli ultimi due anni, la storia si ripete uguale e spero di non smettere mai!

Domanda sicuramente interessante per tutti gli aspiranti scrittori: come sei arrivata alla pubblicazione del tuo romanzo?

Prima di tutto, ho cercato appoggio nelle due scrittrici emergenti che avevano letto il mio romanzo per prime, Chiara Guidarini e Antonia Romagnoli, che sicuramente erano più esperte nel settore. Mi hanno dato tanti consigli, e tanti indirizzi. E sostenuta quando ricevevo le prime proposte con contributi a volte esagerati, ad aspettare che qualcuno volesse il romanzo perché ci credeva. Quindi ho mandato mail e buste a tutti gli editori che ho trovato in rete e che pubblicavano il genere del mio romanzo (inutile inviare un giallo a chi pubblica manualistica, tanto per dire…). Ho accettato tranquillamente i rifiuti, e dimenticato quelli che non mi hanno risposto: è tempo buttato cercare di rispedire o chiamare per verificare se hanno ricevuto il nostro manoscritto, si irritano e basta! Poi ho partecipato a qualche concorso, per vedere se potevo allungare il curriculum e presentarmi alle case editrici con qualcosa di attinente il campo della letteratura. Secondo me non guasta: se non altro, dimostra che si scrive correttamente e si hanno delle idee!

Come mai hai scelto di dedicarti proprio alla fantascienza?

Adoro la fantascienza. A casa ho una libreria piena di Cosmo Oro e Argento, scaffali di Clarke, Dick, Asimov & Co. che purtroppo leggo con molta lentezza, per mancanza di tempo. Ho tutti i DVD di Star Trek e simili. Però ho anche i vecchi film con Doris Day e Cary Grant… un mix che poteva portare solo al romanzo che ho scritto!

Il tuo libro mi ha molto incuriosito per l’accostamento tra fantascienza pura e mondo reale, contemporaneo. A tal proposito voglio domandarti se oltre a scrivere storie fantastiche sei anche un’appassionata di ufologia...

Un po’. Non sono una fanatica, però come dice Jodie Foster in Contact (che era il mio film preferito finché non ho visto Avatar) “sarebbe uno spreco di spazio”, e quindi credo che gli alieni esistano. Mi sembra impossibile che l’universo sia stato creato solo perché noi possiamo stare su questo pianeta: bastava il Sistema Solare!!! Sono fan di Star Trek, mi piace Star Wars, da piccola guardavo Spazio 1999 e Star Blazers. Forse è proprio perché sono cresciuta coi cartoni di Ufo Robot e Mazinga: mi hanno traviata!

Come è nato – e si è quindi sviluppato nella tua mente – Vitar?

Ha una genesi molto semplice: come accennavo prima, me lo sono sognato! La trama non è stata subito così com’è ora: i sogni non sono il massimo della coerenza. Ma il grosso era fatto: la prima stesura era molto diversa, più sciocca e corta. Dopo che Silvia, una mia carissima amica, lo ebbe letto, dietro suo consiglio cercai di modificarlo, dando a Vitar più sostanza, aggiungendo personaggi nuovi, cercando descrizioni più dettagliate di ambienti e azioni. Quando fu “pronto” per essere proposto, Chiara e Antonia mi diedero i suggerimenti finali, che lo portarono alla sua versione definitiva.

Se dovessi descrivere a un perfetto estraneo la trama de “L’Erede di Vitar” senza rivelare troppo, ma coinvolgendolo nelle vicende, cosa diresti?

Questa è la domanda peggiore: non ho il dono della sinteticità, e temo che mi dilungherei su particolari di scarsa rilevanza… e poi magari mi sbaglierei completamente: metti che a questa persona interessi più l’azione rispetto al lato romantico, o tutto il contrario, rischierei di annientare la sua attenzione! Riuscire a scrivere una sinossi di una sola pagina è stato un delirio, nonostante il romanzo non sia lunghissimo. Ci provo… È un fanta-harmony: Feri, l’erede al trono di un lontano pianeta, dopo la morte dei suoi genitori (presunto omicidio da parte del futuro sposo), fugge alla ricerca di qualcuno da opporgli che vanti diritti sulla discendenza. Per sbaglio (o grazie al destino) precipita sulla Terra, dove il comitato di benvenuto è composto dall’esercito del Coss, il Centro Operativo Sorveglianza Spaziale, con in testa Jason, e fra lui e Feri è colpo di fulmine. Prima di poter finalmente stare insieme dovranno superare un po’ di ostacoli: intanto, Feri fugge e si camuffa per non essere imprigionata e studiata dal Coss. Quando si incontrano di nuovo, Jason non la riconosce. Le cose si complicano ulteriormente quando Michael, collega e migliore amico di Jason, scopre chi è Feri in realtà, ma non riesce a decidere se rivelare tutto a Jason o meno.

In una parola, cos’è per te la scrittura?

Evasione. Quando scrivo sono in un altro mondo, fuori da qualsiasi preoccupazione, mira, ansia. Ci siamo solo io e i miei personaggi, e a loro faccio fare quello che vogliono, anche ai cattivi. Forse per quello mio marito si lamenta: ho sempre la testa fra le nuvole!!!

Come scrivi? Di getto, stilando una scaletta degli eventi... o in altri modi?

Per i racconti, di solito di getto: leggo una traccia, e se mi ispira mi butto sulla tastiera e vado avanti. Oppure, se l’idea mi viene in macchina, prendo il cellulare e mi detto la traccia sul registratore… per i romanzi invece no: devo stendere una scaletta, non troppo dettagliata in modo tale da rimanere aperta ad eventuali sviluppi imprevisti, ma una sorta di scadenzario degli eventi per evitare di accavallare i tempi delle azioni ed evitare che una scena precedente risulti alla fine successiva, con grave danno alla coerenza della trama…

Qual è la tua atmosfera ideale per la scrittura?

Be’, considerato come ho scritto finora credo di essere abbastanza anticonformista: durante l’intervallo in ufficio, la sera se mio marito guarda una partita in TV… sono rare le volte in cui riesco a stare sola, in silenzio o con la musica in sottofondo, e a non avere continue distrazioni (colleghi che vanno e vengono, Fabio che commenta un gol mancato, le bambine che mi chiedono qualsiasi cosa). Ormai ci sono abituata, forse non riuscirei a scrivere se non in questo modo!

Il tuo autore preferito è...?

Asimov, indubbiamente. Scrive in maniera diretta, apparentemente semplice ma così chiaro, sottile, incisivo. Riesce a essere drammatico, cinico, oppure comico e satirico. Nonostante la mole di volumi da lui scritti, non si ripete! È sempre originale e stupisce ogni suo finale.

E il genere di libri che non ti interessano?

Purtroppo devo dire gli horror, e per un motivo molto stupido: non riesco a sopportare la vista del sangue, e se un horror è scritto bene riesco a immaginarmelo perfettamente e sto male!!! Una volta una mia amica mi prestò “Il gioco di Gerald” di Stephen King. Bene, a pag. 3 mi sono dovuta fermare: era troppo pure quello!!!

C’è qualche personaggio, tra i tuoi, in cui più ti identifichi? Quale?

C’è un po’ di me in tutti i personaggi, temo sia inevitabile. Feri è quella che mi assomiglia di più per tanti aspetti, anche se è decisamente più coraggiosa. Non so se me la sarei sentita di lasciare il pianeta così, senza un vero progetto in mente, da sola e senza senso dell’orientamento!

Hai dei consigli da dare agli aspiranti scrittori che stanno leggendo quest’intervista?

Leggere tanto, soprattutto del genere di cui si vuole scrivere. Verificare sul vocabolario se una parola sta bene in un determinato contesto. Non volere scrivere cose arzigogolate solo per far colpo: se viene naturale, ok, ma credo sia meglio scrivere nel modo più chiaro possibile. Far leggere le proprie opere ad amici, chiedendo un parere sincero, e soprattutto a estranei: io mi sono rivolta al Rifugio degli Esordienti, dove ho trovato consigli pratici, utili e persone competenti e gentili che mi hanno guidata nel periglioso mondo dell’editoria italiana! Ho inviato il mio romanzo per un parere, e mi sono stati dati ottimi suggerimenti, obiettivi fra l’altro perché provenienti da sconosciuti. E ancora ho trovato informazioni su come proporsi alle case editrici, come impaginare il testo, gli errori più comuni da evitare. Vale davvero la pena visitarlo. Poi partecipare a qualche concorso, anche solo per mettersi alla prova o, perché no, come dicevo prima, allungare il curriculum da presentare agli editori!

Hai nuovi progetti in cantiere? Puoi svelarci in esclusiva delle news?

Sicuro! Quest’anno escono alcuni miei racconti in antologie: uno a giugno per la Delos Books, uno per la Edizioni Domino, uno la prima settimana di aprile sul quotidiano on-line Tempostretto di Messina. Scrivo racconti di continuo, perché si fa prima che con un romanzo e io ho sempre pochissimo tempo… Poi, avanzando con molta calma pagina dopo pagina, sto scrivendo un fantasy: all’inizio doveva essere un racconto di 500 parole, poi mi è sfuggito di mano e ora siamo a pagina 123, circa a metà dell’opera. Spero di terminarlo entro fine anno, ma non si sa mai! Dipende da quanti impegni avrò con le bambine, col lavoro e col piano bar! Dopo quello, c’è il seguito de “L’erede di Vitar”, richiesto da molte lettrici, e un altro romanzo di fantascienza che non ne può più di frullarmi in testa, con due protagonisti che sono un po’ degli antieroi.

Grazie per averci concesso quest’intervista! A presto!

Grazie a voi per avermi permesso di parlare un po’ di me e dei miei scritti. Buon lavoro!!!
 
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mpblack
view post Posted on 19/4/2010, 21:49




Io sono una delle lettrici che ha chiesto a Federica il sequel dell'erede... un libro meraviglioso, che ho divorato! :wub: :wub: :wub:
 
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niji707
view post Posted on 20/4/2010, 10:47




il fanta-harmony mi incuriosisce... penso che lo leggerò!! :D
 
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2 replies since 18/4/2010, 18:00   156 views
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