Intervista a MIKI MONTICELLI, Autrice per Piemme Edizioni

« Older   Newer »
  Share  
Mariodm93
view post Posted on 11/6/2009, 17:22




INTERVISTA ESCLUSIVA A MIKI MONTICELLI
AUTRICE DI ROMANZI PER RAGAZZI E YOUNG ADULTS PUBBLICATI DA PIEMME EDIZIONI

imageimage



***

Salve! Cominciamo conoscendoci meglio. Come si descriverebbe?

Salve anche a tutti voi! Vediamo... non sono abituata a descrivermi... direi che sono un piccolo progettista che usa parole invece che mattoni o fili elettrici, una sorta di alchimista di storie a cui piace fare esperimenti di volta in volta diversi.

Dove vive e come trascorre la sua giornata tipo?

Vivo a Prato, da sempre, e le mie giornate sembrano in realtà piuttosto noiose... per chi mi osserva dall'esterno. Il fatto è che mi diverto molto... lavorando molto; negli ultimi tempi molti progetti e collaborazioni con la stessa Piemme mi hanno tenuto occupatissima. Bizzarro per me che non mi aspettavo un impegno così importante dalla scrittura!

Ha degli hobby particolari?

Non so se si possa definirlo un hobby ma amo moltissimo disegnare, con risultati ahimè alterni... ma i disegni accompagnano sempre le mie 'fasi creative'. Tanto che mi piacerebbe avere il tempo prima o poi di seguire un corso specialistico per illustratori! E poi cucinare... principalmente dolci!

Miki Monticelli non è un nome nuovo nella letteratura per ragazzi. Cosa può dirci a proposito delle sue prime "creature": La Pietra Nera e Il Libro Prigioniero?

In effetti il primo contatto con il mondo dell'editoria l'ho avuto con il Libro Prigioniero... è stata una cosa che mi ha un po' frastornato; non credevo mi avrebbero preso in considerazione. La mia era una storia in cui volevo dare una visione un po' differente delle fate e della magia. In realtà ci siamo talmente abituati a vederle alla maniera anglosassone che abbiamo dimenticato le nostre favole e le nostre fate... Il Libro Prigioniero e La Pietra Nera erano in realtà un richiamo a questo. Modernizzato. Erano anche un unico volume che per necessità editoriali abbiamo dovuto dividere e semplificare e che tra poco sarà seguito da un terzo e conclusivo... i Sette Cardini! Spero che non deluderà i lettori a cui i precedenti erano piaciuti.

Quando e come ha scoperto di voler diventare una scrittrice?

In realtà l'unica cosa che sapevo era che era divertente scrivere storie! Continuerei a farlo anche se nessuno le pubblicasse. Ho mandato il mio primo manoscritto in giro per editori solo 'per scommessa' perché i miei genitori, dopo aver letto i miei lavori, insistevano che dovessi spedirli e farli valutare... io volevo dimostrare che nessuno mi avrebbe considerato ed eccomi qui... potete dare la colpa a loro!

E perché proprio il Fantasy?

Grande passione, immagino. Ma non amo e non scrivo solo fantasy. Diciamo che per il momento il fantasy è ciò che il pubblico sembra chiedere a gran voce e dato che mi piace molto scriverlo... ma ci sono moltissimi tipi diversi di fantasy e, con un po' di tempo a disposizione, mi piacerebbe confrontarmi con diversi obbiettivi e tipi di storie. Il fantasy è virtualmente senza confini.

Ne La Scacchiera Nera i protagonisti provengono da tre diverse parti del mondo: America, Danimarca e Italia. Da cosa nasce questa scelta?

Forse perché il mondo si sta in qualche modo (molto complesso) 'unificando', forse perché mi piaceva poter analizzare diversi punti di vista, o forse perché in Italia siamo un po' esterofili, in fondo. L'Italia era dovuta... mi è sempre dispiaciuto leggere libri in cui non ci sono protagonisti italiani. In definitiva comunque ho preso tre paesi che mi piacevano. Ecco tutto.

Quanto le somigliano i suoi personaggi?

Immagino che chi mi conosce possa rintracciare miei frammenti qui e là nei miei libri. Ma non sono mai un personaggio. Né men che meno il protagonista. Mi annoierei a morte vedendo me ovunque... Ci sono miei aspetti sia in Ryan, che in Milla che in Mort... anche miei piccoli elementi in altri personaggi ma quasi mai sono gli aspetti principali del loro carattere. Insomma, non faccio il mio ritratto quando scrivo un libro. Prendo magari spunto da qualcosa... ma loro sono se stessi e mi piace studiarli nelle più varie e complesse sfaccettature e circostanze.

L'Idea della Scacchiera come elemento base su cui si struttura l'intera narrazione, nasce da qualche evento particolare che l'ha riguardata?

Non sono una gran scacchista... ma giocare a scacchi mi piace. Qui non volevo però un gioco in cui le pedine fossero mosse dall'esterno, ma in cui fossero, in qualche modo parzialmente vive. In effetti gli Spiriti Erranti del libro influenzano i personaggi e influiscono anche pesantemente su di loro. Però il fatto che la scacchiera sia ottagonale è soltanto una mia scelta geometrica. L'ho studiata disegnandone diverse versioni, anche non di questa forma, ma la vincitrice dalla 'lotta grafica' è stata quella ad otto lati per la ipnotica diversità dei riquadri...

Ha avuto degli ispiratori per questo suo ultimo romanzo?

Mille e nessuno, si potrebbe dire. Come sempre. Tutti gli autori che ho letto, i registi i cui film ho amato, i compositori di colonne sonore... e persino le persone che non conosco, incrociate in treno. Per me le storie nascono in uno stranissimo modo...

Se dovesse raccontare a qualcuno di totalmente estraneo la trama della sua opera La Scacchiera Nera, cosa direbbe?

Non so. Descrivere un mio libro mi crea sempre qualche imbarazzo. Ridurre tante pagine in poche parole è complicatissimo... direi che si tratta di un libro che parla di personaggi giovani e in cerca di sé e in cui ho usato l'ambientazione fantasy per far loro affrontare situazioni che altrimenti sarebbero state... inconcepibili. Ma ho cercato di non prendermi troppo sul serio, attraverso la voce narrante, e questa è stata la scommessa più difficile. Ma mi pare anche l'aspetto più buffo del romanzo. Però il mio è un parere di parte, no?

Come scrive i suoi libri? Di getto, stilando una scaletta degli avvenimenti o altro?

Dipende. Confesso che uso molto le scalette; per progetti piuttosto lunghi sono necessarie o si rischia di perdere di vista il punto centrale del libro. Ma in un certo modo lavoro anche di getto, perché la scaletta è sempre molto semplificata, non è affatto rigida e finisco per contravvenire spesso alle mie 'scene previste' per improvvisare. In definitiva seguo la storia e la scaletta è più che altro un canovaccio, per lasciare a mondi e personaggi tutto lo spazio di cui hanno bisogno. Se un personaggio si rifiuta di far qualcosa, poi... In ogni caso tutto viene sottoposto comunque a una lunghissima revisione, ancor prima di presentare il lavoro all'editore. Non finirei mai di correggere un libro!

Quanto tempo impiega, di solito, per scrivere un romanzo?

Anche qui dipende. Per la serie del Libro Prigioniero diciamo che sono serviti circa sei mesi ciascuno... per la Scacchiera un po' di più ma era un libro più voluminoso e per un pubblico diverso. Se sono in piena 'tempesta di parole' posso impiegare anche due mesi per un volume ciclopico, ma quello che poi allunga i tempi sono le mie revisioni. Necessarie, lunghissime e severe il più possibile...

Qual è la sua atmosfera ideale per la scrittura?

La mia stanza, il mio pc, le mie cose tutt'intorno... colonne sonore per sfondo. Ne ho collezionate un bel po'!

Arrivare a pubblicare con la Piemme è stato difficile?

Più che difficile è stata una cosa lunga. Chi si appresta a mandare manoscritti agli editori deve armarsi prima di tutto di pazienza. Hanno moltissimo materiale da valutare e c'è da sperare solo di capitare sulla scrivania giusta nel momento giusto.

Ha dei consigli da dare agli aspiranti scrittori?

Pazienza, appunto. Anche con se stessi... il modo di scrivere cambia col passare del tempo. Trovare un proprio stile prima di inviare il materiale è fondamentale secondo me, per sapere esattamente cosa si è disposti a lasciare indietro in una correzione editoriale e cosa si vuol assolutamente tenere se capitasse la buona occasione... ma anche tanta disponibilità. E visto che per me ha funzionato... spedire il manoscritto al meglio delle sue possibilità, non solo per quel che riguarda il testo ma anche l'impaginazione e la eventuale 'copertina'. Anche fai da te. Un bel libretto attira di più che non un ammasso di pagine gualcite...

Chi è il suo autore preferito?

Ce ne sono moltissimi. In ambito fantasy Tolkien, Pratchett, Hobb, in ambito fantascientifico: Asimov, Bradbury ma ci sono moltissimi autori che amo 'fuori genere' come Buzzati, Milani, Woolrich, Christie, Verne, Wynne Jones, Stevenson... impossibile fare una lista completa!

E il genere di libri che non riscontrano il suo interesse?

Quelli in cui non c'è attenzione ai personaggi o alle ambientazioni...

Leggere moltissimo è la regola fondamentale per chi vuole avvicinarsi all'arte della scrittura. È d'accordo?

Se non si ama leggere perché provare a scrivere?

Ottima osservazione. Bé, cosa significa, per lei, scrivere?

Divertirmi e... arrovellarsi su come risolvere i punti più intricati!

Quali sono gli ingredienti giusti per diventare un bravo scrittore?

Fantasia ma anche capacità un po' matematica e passione per gli enigmi. Ogni libro ne nasconde uno, secondo me. E scrivere è come risolvere un cruciverba. Sbagliato un incrocio si rischia di sbagliare tutto il resto!

Ha nuovi progetti in cantiere? Può svelarci in esclusiva delle news?

Ho sempre moltissimi progetti... il problema è trovare il tempo di portarli avanti tutti. Come dicevo uscirà in autunno i Sette Cardini, e Piemme lavorerà forse un altro libro per ragazzi finito da un po', ma sto ultimando le correzioni su una storia di fantascienza e su un fantasy molto classico che spero l'editore avrà la pazienza di valutare. Cose diversissime tra loro, lo ammetto, ma fa parte del mio modo di scrivere! Mi piacerebbe che i lettori si abituassero a non sapere che cosa aspettarsi dal mio prossimo libro...

Grazie per averci concesso quest'intervista! A presto!

Grazie a voi!

Edited by Mariodm93 - 11/6/2009, 18:46
 
Top
Iaco93
view post Posted on 11/6/2009, 17:45




Devo dire che dall'inrervista semvra proprio una persona simpatica! ^^ Come intervista è molto interessanta, ma secondo me manca ancora quella scintilla che ti mantiene attaccarto allo schermo fino alla fine, quelle dmande che in mente pensi cosa risponderà? Comunque devo dire che Mario sta migliorando sempre più. Se non sfondi come scrittore potresti fare l'intervistatore. ^^

Ah Mario se vuoi intervistare qualche autrice o autore inglese per la traduzione posso aiutarti io che me la cavo abbastanza bene facendo un linguistico. ^^

Edited by Iaco93 - 11/6/2009, 18:48
 
Top
Mariodm93
view post Posted on 11/6/2009, 17:48




CITAZIONE
Devo dire che dall'inrervista semvra proprio una persona simpatica! ^^ Come intervista è molto interessanta, ma secondo me manca ancora quella scintilla che ti mantiene attaccarto allo schermo fino alla fine, quelle dmande che in mente pensi cosa risponderà? Comunque devo dire che Mario sta migliorando sempre più. Se non sfondi come scrittore potresti fare l'intervistatore. ^^

Sì, Miki è simpaticissima e disponibilissima: mi ha inviato l'intervista due volte, visto che il mio computer non riusciva a leggerla!
Ehm... Grazie Iaco!! Ok, allora, terrò per buono il mestiere dell'"Intervistatore" :P :P
 
Top
mpblack
view post Posted on 11/6/2009, 21:23




Mitica Miki! :D :D :D :D :D Insomma Marietto, sei davvero bravissimo, lo sai?


:P :P :P :P :P :P
 
Top
Mariodm93
view post Posted on 11/6/2009, 21:38




XDXDXDXDXDXDXDXDXDXDXDXDXDXDXDXDXD
 
Top
view post Posted on 31/5/2016, 09:24
Avatar

Nano

Group:
Member
Posts:
1,855
Location:
Lunigiana

Status:


:wub: :wub: :wub:
 
Top
5 replies since 11/6/2009, 17:22   893 views
  Share