INTERVISTA ESCLUSIVA A LICIA TROISIAutrice de: Le cronache del Mondo Emerso; Le Guerre del Mondo Emerso; I dannati di Malva; La ragazza Drago; Le Creature del Mondo Emerso; Le Leggende del Mondo Emerso - Mondadori EdizioniSalve! È un piacere per il THE FANTASY WORLD rivolgere ad una scrittrice del tuo calibro un’intervista. Anzitutto, cominciamo con una domanda semplice. A molti lettori piace scoprire chi c’è dietro i propri romanzi preferiti, quindi ti chiedo: chi è, davvero, Licia Troisi?Niente di più di una normale ragazza di ventotto anni, che si barcamena tra due lavori e una casa da portare avanti.
Com’è la tua giornata tipo? Hai degli hobby particolari o delle passioni, oltre alla scrittura, si intende?Dalle nove circa alle sei del pomeriggio, sono occupata col dottorato, che si tratti di lezioni o della tesi che sta iniziando pian piano a prendere forma. Un paio di orette, tra mattina e sera, se ne vanno in operazioni casalinghe. Il dopocena, invece, è tutto dedicato alla scrittura, e alla visione di un telefilm per staccare prima di dormire.
Di hobby ne ho svariati: mi piacciono i suddetti telefilm, Lost su tutti, adoro la musica, ovviamente mi piace leggere, di tanto in tanto provo a strimpellare con la mia chitarra, anche se è un po’ che la trascuro.
Sei laureata in astrofisica. Questa domanda ti sarà già stata posta, credo, ma per quelli che ancora non lo sanno… puoi dirci quanto hanno influito questi studi sul tuo modo di scrivere e di creare una storia?Mi ha dato un metodo. Ho bisogno di disciplina per scrivere: lavorare tutte le sere, produrre un certo numero di pagine a sera, fare schemi della trama e dei personaggi prima di iniziare a scrivere. Sono tutte tecniche che in altra forma applicavo ai miei studi, quando ancora non ero laureata.
Ti chiediamo, se possibile, di parlarci del tuo primo libro. No, non “Le Cronache del Mondo Emerso”, ma “Le mille e una… Licia”.È un libricino ino ino di favole che scrissi tra i sette e gli otto anni. Trasponevo su carta i miei giochi, o riscrivevo cartoni animati che mi erano piaciuti. Ogni favoletta aveva il suo disegno a corredo, perché disegnare mi è sempre piaciuto molto. Poi, il mio babbo si mise con tanta santa pazienza a trascrivere le storie al computer, e ne facemmo un libro rilegato, che i miei ancora conservano a casa loro.
Di solito, come scrivi? Fogli e foglietti con appunti e mappe concettuali scritte a penna, precise archiviazioni al computer oppure stesura “di getto” dei capitoli?Prendo un sacco di appunti al computer. Prima usavo un quaderno e le note erano scritte a mano, ma poi mi sono accorta che il formato elettronico è molto più comodo e agevole da consultare. Senza la funzione “find” non saprei vivere. Dopo aver tessuto la trama col miglior livello di dettaglio possibile, inizio a scrivere, e la prima stesura è molto di pancia. Il labor limae interviene solo a libro finito.
Solitamente scrivi in “ordine cronologico”, cioè dal primo all’ultimo capitolo, o a “sbalzi temporali”?Assolutamente in ordine cronologico, perché la storia devo raccontarla in primis a me stessa per divertirmi.
I protagonisti dei tuoi romanzi sono per lo più donne. Perché nasce questa scelta?Perché mi somigliano. Quando iniziai a scrivere Le Cronache sapevo di trovarmi di fronte ad un’impresa complessa, e per questo cercai di semplificarmi la vita. Raccontare un personaggio che mi fosse simile, quanto meno nel sesso, era un modo per farlo. In seguito ho scoperto che mi piace calarmi nei panni delle fanciulle, e per questo narro principalmente di ragazze.
Il The Fantasy World ha eletto Le creature del Mondo Emerso il “libro del mese di Dicembre”. Il volume in questione contiene immagini, disegni e schizzi realizzati dall’illustratore delle tue copertine, Paolo Barbieri. Cosa ti piace e cosa, invece, gradisci meno delle opere ispirate ai tuoi romanzi?Beh, Le Creature è semplicemente splendido, mi piace in ogni sua parte, non c’è nulla che non mi soddisfi. Al momento non ci sono altre riduzioni, per cui, come si dice in fisica, la statistica è un po’ bassina per fare un consuntivo.
Quando scrivi, accetti suggerimenti e/o consigli sulla trama, sui personaggi o quant’altro? Se sì, da chi? Se no, come mai?Da mio marito. Anzi, ho bisogno di fare brain storming con lui per mettere a punto le mie trame. Poi vengono i consigli del mio editor, del quale ormai mi fido ciecamente.
Quanto ti somigliano i personaggi dei tuoi libri? E tra tutti… chi potresti definire la tua “gemella di carta e inchiostro”?Tendono ad assomigliarmi sempre in qualcosa. Nihal è la mia adolescenza, Dubhe il momento di scoramento dopo la laurea, Adhara la mia difficoltà di definirmi e trovare la mia identità. Sofia, invece, è la mia gemella, soprattutto nelle insicurezze.
La tua esperienza editoriale è alquanto interessante. Pubblicare con la Mondadori, essere tradotta in diverse lingue e ottenere un marchio “best seller” in copertina non è certo da tutti, occorre talento, senza dubbio, ma anche fortuna e volontà di dimostrare agli altri di potercela fare. Hai cominciato a scrivere immaginando di inviare l’opera ultimata all’editore, oppure l’intenzione di contattare una Casa Editrice è arrivata in seguito?Ho deciso di spedire solo quando il libro era ormai quasi finito. Quando ho iniziato a scrivere era solo per hobby e divertimento. Anche quando ho spedito il romanzo non immaginavo che sarei mai riuscita a vedere la luce della pubblicazione. Certo, ci speravo tantissimo, ma mi sembrava un sogno troppo grande.
A quale libro, tra i tuoi, sei maggiormente legata?In genere è sempre l’ultimo quello che si ama di più, ed infatti al momento il mio preferito è Il Destino di Adhara.
Se dovessi indicare in breve il succo dei tuoi romanzi, cosa scriveresti?Storie di formazione, racconti di come ciascuno di noi faccia i conti con la propria parte oscura, che si tratti di aspetti del nostro carattere che non ci piacciono o di pulsioni inconfessabili.
Qual è il tuo libro preferito, in generale?Il Nome della Rosa. L’ho letto dieci volte, e non mi annoia mai. È così ricco di piani di lettura, e allo stesso tempo così divertente che rappresenta tutto ciò che cerco in un libro.
E quello che non ti ha colpito particolarmente?Ce ne sono parecchi, e proprio perché non mi hanno colpita non li ricordo.
Faresti un appello a tutti gli aspiranti scrittori che stanno leggendo quest’intervista?Leggete tantissimo. Può sembrare un consiglio scontato, ma è incredibile il numero di persone che vorrebbero scrivere e non ci riescono semplicemente perché non leggono.
Grazie per averci concesso parte del tuo tempo.
A presto!
Bè... facciamo crescere il forum proponendo interviste interessanti 
Mario ma sei un professionista! Complimenti l'intervista è interessantissima...Licia Troisi si conferma brava e simpatica e poi ho scoperto molte cose di lei che non sapevo! Grazie 
