Intervista esclusiva a PAOLO BARBIERIIllustratore e autore delle copertine dei romanzi di Licia Troisi e di molti altri autori fantasy e non!***
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Salve, Paolo, e grazie per averci concesso quest’intervista!
Dunque, cominciamo conoscendoci meglio. Chi è Paolo Barbieri, fuori dal campo lavorativo?Ciao a tutti !
Bé, direi che sono una persona normalissima ,spesso con la testa persa in altri mondi (e molti amici lo confermano)...(!)
Ha degli hobby particolari, oltre al disegno, s’intende?In realtà era proprio il disegno il mio hobby principale. Poi, per una serie di “coincidenze” è diventato anche il mio lavoro, e di questa cosa sono ovviamente contento.
Prima di diventare un professionista, mi piaceva realizzare modellini con kit di montaggio, e quando non trovavo ciò che mi interessava, me lo costruivo con la carta(!)
Però, visto il tempo che mi occupano ora le illustrazioni, ho dovuto abbandonare tutto questo.
Mi piace leggere (fantascienza su tutto), e vedere posti e luoghi diversi.
Ho avuto la fortuna di fare il lavoro che ho sempre desiderato, perciò tutte le passioni legate al mio passato restano tali: semplicemente ho cambiato il punto di vista.
Di fatti tuttora mi piace da matti andare alle fiere del fumetto, del giocattolo e del disco o esplorare bancarelle nei vari mercatini dell’usato.
Come ha cominciato la sua carriera? Insomma… quella per l’Arte è stata una passione che l’ha accompagnata fin da giovanissimo, oppure una scoperta successiva?Ho iniziato a disegnare da 5/6 anni.
Copiavo o cercavo di inventare gli eroi dei miei cartoni animati preferiti (quelli robotici su tutto).
Poi nel tempo ho ovviamente affinato le mie capacità.
Qual è stato il suo percorso di studi per affermarsi nel campo?Il mio percorso “ufficiale” di studi è stato abbastanza breve: 5 anni di istituto d’arte + 2 di una scuola grafica a Milano.
Per il resto ho imparato quasi tutto da autodidatta.
Pitturare con acquerelli, acrilici od olio. Migliorarmi sull’anatomia e l’impostazione di un disegno.
Un percorso abbastanza lungo, che mi ha portato comunque ad avere uno stile personale che fosse simile alle realizzazioni di illustratori americani e inglesi (che adoro).
Domanda forse personale, ma sicuramente interessante: come si arriva a realizzare copertine per grandi case editrici?Non credo ci sia una formula particolare.
Io ho iniziato a propormi negli studi quando Internet era ancora poco diffuso: andavo a Milano portandomi “in spalla” decine di disegni del mio book personale.
Sono piaciuti, ed ho iniziato a fare alcuni lavori (il primo è stato per la casa editrice Tea Libri).
Poi, col tempo e col “passaparola” ho lavorato per altri clienti.
Alcune esperienze si sono aperte e chiuse subito, altre sono maturate, portandomi a lavorare per le maggiori case editrici italiane.
Il discorso fantasy è iniziato col nuovo millennio: prima con Urania, e poi con le copertine per Licia Troisi.
Infatti, lei è l’illustratore splendide copertine dell’ormai celebre scrittrice romana, Licia Troisi, appunto, autrice per Mondadori. Come ha vissuto tale esperienza e, soprattutto, cosa si prova ad aver disegnato copertine di best seller italiani?Mi piace ricordare che io e Licia siamo maturati insieme.
Alla prima copertina realizzata per il Mondo emerso, lei era una scrittrice esordiente, io un professionista ancora poco conosciuto che amava disegnare mondi strani.
Devo dire che quell’incontro ha prodotto l’alchimia giusta.
Ora disegnare per Mondadori e per Licia mi riempie di soddisfazioni. Ci sono continui attestati di stima di tante persone che mi scrivono e-mail per complimentarsi con me, e per raccontarmi di quanto quello che realizzo li faccia spesso “sognare”.
Questa è ovviamente una grandissima soddisfazione…
Quali sono le tecniche artistiche che predilige? Mi piace tantissimo disegnare ad olio, e con gli acrilici.
Da 3 anni però, disegno con il computer: col tempo ho imparato ad amare questo nuovo strumento, attraverso il quale posso aumentare esponenzialmente le mie visioni e la mia creatività.
Quali sono i suoi soggetti preferiti? Direi donne, demoni e astronavi
Attraverso il suo sito, i visitatori possono ammirare moltissime delle sue creazioni, davvero fantastiche. Tra le tante, ce n’è una che, in particolar modo, l’ha coinvolta maggiormente?Senz’altro il libro illustrato “ CREATURE DEL MONDO EMERSO”, un’opera lunga e complessa che però mi ha dato molte soddisfazioni.
Parlando di immagini singole direi IL DRAGO DI GHIACCIO (cover per George R. R. Martin), il poster di MANTOVA COMICS 2009, L’URLO (disegno inedito), STARSHIP OBERON (disegno inedito) e tanti altri (mettendo nel conto tutti quelli realizzati per le copertine dei libri di Licia)
Solitamente un illustratore realizza “copertine su commissione”. Lei preferisce avere delle direttive, come nel caso delle “commissioni”, appunto, oppure procedere liberamente, diciamo pure “a matita libera”?Bé, poter lavorare liberamente da più soddisfazioni: permette di finire in “territori inesplorati” che consentono di conoscere nuovi lati della propria creatività.
Comunque spesso occorre “obbedire” a direttive, legate ai personaggi da rappresentare o alla linea editoriale dell’opera in questione.
Sappiamo che lei ha lavorato anche nel campo dell’animazione, partecipando alla realizzazione di Aida degli alberi, nel 2001. Cosa può raccontarci circa questa esperienza?È stata un esperienza molto bella.
Ho lavorato a Seoul per 3 mesi. Lì ho potuto conoscere la cultura e il carattere di un popolo orientale veramente incredibile.
Dal punto di vista artistico c’erano disegnatori davvero incredibili, duttili e capaci di realizzare le cose più diverse. Da loro ho imparato molto su ciò che concerne l’uso del colore e della tecnica per realizzare con pennelli panorami e scorci incredibili.
In corea dirigevo il reparto scenografie: in pratica coloravo le tavole principali che poi servivano come guida per realizzare tutte le scenografie del cartone animato.
La guida artistica vera e propria era di Victor Togliani, grandissimo illustratore, e per me una sorta di incredibile padre artistico.
Com’è il suo rapporto con gli autori dei libri dei quali cura le copertine? Si tratta di una semplice relazione illustratore-scrittore o capita di instaurare legami più forti?Mah, in realtà non c’e’ rapporto (!)
La casa editrice mi commissiona il disegno: io lo realizzo e il discorso si chiude lì.
Però esistono alcune eccezioni: con Licia Troisi c’è un bel rapporto, che si è rafforzato con la realizzazione del libro illustrato.
Ho conosciuto Luigi Lo Forti (per cui ho fatto una cover di Stratelibri), e ho ricevuto una e-mail di complimenti da parte di George R. Martin per la copertina de IL DRAGO DI GHIACCIO di Mondadori (inutile dire che quando l’ho vista ho pensato ad uno scherzo!).
In Italia ci sono molti artisti meritevoli che, forse per timore di critica, faticano ad uscire allo scoperto. Può fare un appello a tutti coloro i quali vorrebbero seguire le sue orme?L’hai detto tu stesso: non bisogna arrendersi. Andare avanti per la propria strada e cercare di non farsi demoralizzare da personaggi che più o meno saltuariamente possono apparire e darti la mazzata di turno.
Essenzialmente serve molta pazienza, per migliorare il proprio stile ed essere apprezzati dai clienti.
È importante però continuare a disegnare e non aspettare l’ultimo momento per fare illustrazioni da mostrare a case editrici o alle fiere del fumetto. Le opere raffazzonate e fatte in fretta si riconoscono subito e spesso non portano a nulla (e un occhio esperto le riconosce subito!).
Grazie per averci concesso quest’intervista! A presto!!Grazie a tutti voi!
